Capire il dolore all'anca, l'intervento chirurgico e il recupero
Il dolore all'anca è spesso causato da problemi all'articolazione in cui il femore si unisce al bacino. Quest'area, chiamata articolazione dell'anca, funziona come una sfera che si muove in una cavità ed è ricoperta da una cartilagine liscia che consente movimenti fluidi. Col tempo, questa cartilagine può usurarsi – una condizione nota come artrosi o osteoartrite – causando dolore, rigidità e mobilità ridotta. Anche l'infiammazione o le alterazioni della forma dell'articolazione, come l'impingement femoro-acetabolare (il cosiddetto "conflitto") o la displasia dell'anca, possono causare dolore. Quando i sintomi diventano gravi e compromettono la vita quotidiana, la chirurgia può ripristinare la funzionalità e alleviare il dolore.
Una protesi totale d'anca prevede la rimozione delle parti danneggiate dell'articolazione dell'anca e la loro sostituzione con componenti artificiali. La testa del femore viene sostituita con una sfera in metallo o ceramica e l'acetabolo (la cavità dell'anca) viene dotato di una coppa liscia. Questo permette all'articolazione di muoversi di nuovo senza dolore o rigidità.
L'età da sola non è per forza una controindicazione alla sostituzione protesica dell'anca. Se il dolore limita gravemente la qualità di vita, l'intervento chirurgico potrebbe essere appropriato anche in giovane età. Tuttavia, quando possibile, si possono prendere in considerazione procedure di conservazione dell'articolazione come l'artroscopia dell'anca, l'osteotomia periacetabolare, la lussazione chirurgica o il resurfacing. Queste opzioni mirano a ritardare o evitare la sostituzione completa dell'articolazione.
Si tratta di una tecnica chirurgica moderna che consente di sostituire l'articolazione dell'anca attraverso un'incisione più piccola, utilizzando l'approccio anteriore (frontale). Evita di recidere muscoli e tendini principali, il che può portare a meno dolore, una ripresa più rapida, una migliore deambulazione e una cicatrice più estetica, soprattutto quando si utilizza l'incisione bikini.
La maggior parte dei pazienti inizia a camminare il giorno stesso dell'intervento e può aspettarsi di rimanere in ospedale al massimo per un paio di notti. Le attività quotidiane diventano più facili nelle settimane successive e la maggior parte dei pazienti torna a una vita normale entro 6-12 settimane. La fisioterapia non è sempre necessaria se il recupero avviene senza problemi.
Una volta impiantata, la protesi d'anca dovrebbe essere controllata ogni pochi anni tramite radiografie per assicurarsi che rimanga ben posizionata e stabile, anche se con le protesi moderna le possibilità che si verifichi qualche problema a distanza di tempo sono davvero minime.
La protesi di rivestimento dell'anca (resurfacing) è in genere indicata per pazienti giovani e attivi con buona qualità ossea, affetti da artrosi dell'anca in fase terminale. Viene spesso presa in considerazione per i pazienti che desiderano mantenere un livello elevato di attività fisica e preservare una maggiore quantità di tessuto osseo per eventuali interventi chirurgici futuri. È necessaria una valutazione dettagliata, che includa imaging e valutazione funzionale, per determinare se questa procedura sia adatta al vostro caso.
Sì, nella maggior parte dei casi. Sono consigliate attività a basso impatto come escursionismo, nuoto, ciclismo e sci. Gli sport ad alto impatto potrebbero essere possibili a seconda delle condizioni, della forma fisica e del tipo di impianto, ma è sempre consigliabile consultare prima il chirurgo.
La displasia dell'anca si verifica quando la cavità acetabolare non è abbastanza profonda o presenta una forma non idonea, con conseguente instabilità e usura precoce. Nei giovani adulti, la displasia può essere trattata con procedure specialistiche come l'osteotomia periacetabolare (PAO), che riorienta la cavità acetabolare per proteggere l'articolazione e ritardare o prevenire danni alla cartilagine.
Il dolore persistente all'anca negli atleti merita un'attenta valutazione. Una causa comune di dolore nell'atleta è il conflitto femoro-acetabolare (in inglese "femuro-acetabular impingement", FAI), una condizione in cui le ossa che compongono l'articolazione dell'anca non si adattano correttamente tra loro, causando attrito e dolore durante il movimento. Se non trattato, il FAI può portare a lesioni del labbro acetabolare e della cartilagine. Una diagnosi precoce è fondamentale per evitare danni e artrosi.
La lussazione chirurgica è una tecnica sicura che consente il pieno accesso all'articolazione dell'anca, proteggendone al contempo l'afflusso sanguigno. Viene utilizzata in casi selezionati per trattare deformità complesse dell'anca, rimodellare l'articolazione e preservarla, soprattutto nei pazienti giovani con FAI o deformità derivanti da malattie infantili.
La PAO è una procedura che corregge la displasia dell'anca riorientando l'acetabolo (la cavità coxo-femorale) per coprire meglio la testa del femore. Contribuisce a ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e ritardare o evitare del tutto l'artrosi, ripristinando la normale meccanica articolare e preservando al contempo la naturale integrità dell'anca.
Il labbro acetabolare è un anello di cartilagine che contribuisce a stabilizzare l'articolazione dell'anca. Una lesione del labbro può causare dolore, rigidità riflessa o una sensazione di instabilità dell'anca. Colpisce spesso individui giovani e attivi e può essere causata da traumi, movimenti ripetitivi o condizioni sottostanti come l'impingement femoro-acetabolare (FAI). Se ti è stata diagnosticata una lesione del labbro, il passo successivo dipende dai tuoi sintomi. In molti casi, la fisioterapia e la modifica dell'attività fisica possono essere d'aiuto. Se il dolore persiste o limita la tua qualità di vita quotidiana e ti impedisce di svolgere attività che ti piacciono, potrebbe essere raccomandata un'artroscopia dell'anca per riparare o rimuovere il tessuto danneggiato e correggere la causa della lesione.
Il resurfacing dell’anca è un’alternativa alla protesi totale che consente di preservare una maggiore quantità di osso a livello del femore. A differenza della protesi tradizionale, non viene rimossa l’intera testa femorale: questa viene invece ricoperta con una superficie liscia in metallo o ceramica, mentre l’acetabolo danneggiato viene sostituito con una coppa protesica. Questo approccio ripristina la biomeccanica in modo più naturale, offrendo una maggiore stabilità articolare e conservando il patrimonio osseo — elementi fondamentali per pazienti giovani e attivi. Inoltre, il resurfacing tollera meglio le attività sportive ad alta intensità e ad impatto elevato rispetto alla protesi totale convenzionale.